Le nuove sfide antropologiche by Guido Traversa

Le nuove sfide antropologiche by Guido Traversa

autore:Guido Traversa [Traversa, Guido]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2021-05-05T11:58:53+00:00


Loredana Giani

Tutela del patrimonio artistico:

prevenzione del rischio

e gestione delle emergenze

1. Il titolo prescelto offre molti spunti di riflessione soprattutto a chi, come me, ha avuto il privilegio di lavorare in una “città gioiello” come l’Aquila che a distanza di 11 anni dal terremoto che l’ha messa in ginocchio presenta ancora visibilissime tutte le ferite del 6 aprile. Una città con un centro storico che rappresentava il cuore pulsante della vita cittadina che è stata “dislocata” in contesti urbani estranei, e che ancora oggi è parzialmente inaccessibile, confinato come “zona rossa” e che, nonostante tutto, è stato ed è tutt’ora l’elemento unificante, l’anima della resilienza dell’intera città.

In questa realtà patrimonio e identità culturale si sono rivelati il motore di una ripresa, una risorsa da proteggere per il suo valore intrinseco, ma anche una risorsa alla quale attingere per trovare gli indirizzi per il futuro.

In questo contesto, la tragica esperienza vissuta ha imposto una riflessione sul prisma dell’emergenza, su quegli elementi quali “rischio”, “gestione del rischio”, “gestione delle emergenze” che se decontestualizzati, soprattutto per un amministrativista, sono solo “fasi” di procedimenti amministrativi posti in essere da autorità amministrative, le cui competenze si frammentano, facendo disperdere il senso di un unitario intervento sul territorio e per il territorio. Ma sono proprio le esperienze vissute a palesare la incoerenza di una visione parcellizzata del sistema delle emergenze, mettendo in evidenza la “insufficienza”, in termini di garanzia dei territori e delle collettività, di una prospettiva che sia incentrata, come purtroppo è tutt’ora in Italia, prevalentemente sulla fase rimediale, cioè quella fase tesa a gestire le conseguenze negative derivanti dall’avverarsi di una situazione di rischio.

Ed è innegabile, anche ad una sommaria analisi delle numerose produzioni sul tema, che l’attenzione sia focalizzata principalmente sulla gestione del post-evento dannoso, con una smania, legittima, di rispondere a quell’appello “fate presto” apparso all’indomani del terremoto che devastò l’Irpinia e parte della Lucania il 23 novembre 1980. Un evento che, per il nostro sistema, segna la nascita della Protezione Civile e che ha tracciato la via della legislazione sul tema, facendo, però perdere di vista quella necessaria visione sistemica che è essenziale per una coerente prevenzione e gestione del rischio.

2. Se da un lato il rapporto “diritto/rischio” nella fase post evento si presenta assolutamente consolidato, a vantaggio della efficienza dell’azione dell’amministrazione, altrettanto non può dirsi per quella fase, parimenti essenziale, attinente alla prevenzione del rischio.

Con riferimento al primo aspetto, basti richiamare l’assetto della efficiente Protezione Civile, e i poteri di ordinanza riconosciuti in capo a diverse autorità: i poteri di ordinanza del Sindaco che, ai sensi dell’art. 50, comma 4, del TU Enti Locali, “quale ufficiale di Governo, adotta, con atto motivato provvedimenti contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”; o ancora il potere di ordinanza riconosciuto proprio alla Protezione civile all’art. 5, comma 2, della Legge n. 225/1992 ai sensi del quale

Al verificarsi degli eventi di cui all’art. 2, comma 1, lett.



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